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Oscar Lambrughi

Pharma 2.0? No, siamo già pronti per il 3.0!

Febbraio 6, 2012 in Pharma on line

La spesa sanitaria continua a crescere a tassi che sono insostenibili per la maggior parte dei governi e di conseguenza, una delle loro priorità è quella di aumentare l’efficienza del proprio sistema sanitario.

Al di là dell’influenza dei tagli alle spese sanitarie, che le aziende farmaceutiche stanno affrontando attraverso una politica di diversificazione di prodotto, l’attuale scenario crea i presupposti affinché le aziende dimostrino visibilmente il valore che sono in grado di apportare al sistema sanitario.

Nel loro report annuale “Progressions 2011” , gli analisti della Ernst & Young affermano che il settore farmaceutico è passato da un modello a forte integrazione verticale basato sui “blockbuster”, il Pharma 1.0, al modello attuale di Pharma 2.0, basato sulla diversificazione, e che oggi si sta muovendo gradualmente verso la nuova frontiera del Pharma 3.0.

Nel passaggio dal Pharma 1.0 al Pharma 2.0, le aziende del settore hanno diversificato il proprio portfolio prodotti, reso più flessibile e indipendente la R&D, sviluppato partnership con imprese biotecnologiche e centri di ricerca universitari e hanno delocalizzato molte funzioni marginali. In breve, la trasformazione in Pharma 2.0 consiste nello spostarsi verso un modello di mercato efficiente dal punto di vista dei costi e diversificato dal punto di vista dei prodotti e dei mercati.

Se è vero che le aziende farmaceutiche stanno ancora lavorando nel passaggio descritto sopra, è vero anche che stanno subendo una spinta verso il prossimo step di cambiamento: il Pharma 3.0. In quest’ultima fase, le aziende avranno successo o meno in base non a quante unità di prodotto venderanno, ma in relazione alla loro capacità di migliorare gli “health outcomes”, ovvero nel dimostrare il valore che effettivamente apportano al sistema sanitario e ai propri consumatori.
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Oscar Lambrughi

Perché parlare di digital marketing per il pharma?

Febbraio 6, 2012 in Web marketing

Credo innanzitutto perché sia utile proprio “parlarne”, se non addirittura imprescindibile, in un mondo in cui molti paradigmi sono già cambiati e altri stanno cambiando, anche nel modo di comunicare delle aziende farmaceutiche in Italia.

Mi interesso da sempre del “mondo digitale”, e di tutto ciò che ci gravita intorno: il Web, i New Media,il Web marketing,  il Mobile, l’e-learning…

Data la mia passione per queste tematiche e per la loro applicazione in ambito marketing e comunicazione specialmente nel settore farmaceutico, ho deciso di aprire questo blog con l’obiettivo di condividere  informazioni, studi, pubblicazioni,  trend emergenti, casi di successo, con chi nutre il mio stesso interesse.

Chiaramente per tutte le considerazioni che farò, di seguito in questo post e in tutti i successivi, va tenuto sempre ben presente che il “mercato” in cui agiscono le aziende farmaceutiche in Italia è particolarissimo e unico. I farmaci sotto prescrizione e quelli senza obbligo di prescrizione già lo spaccano in due parti ben distinte e nella parte del farmaco “etico”, nella maggio parte dei casi, chi acquista non consuma e non decide l’utilizzo del farmaco, mentre chi lo decide non acquista e neppure lo consuma, questo complica tutto, ma è l’ambito specifico in cui ci dobbiamo muovere.

Il Web oggi nella sua parte “informativa” (Google) e in quella“sociale” ( Facebook e Twitter)  condiziona tutti noi “moderni consumatori” in ogni nostro processo decisionale. Anche grazie anche al diffuso utilizzo degli smartphone in Italia, questo avviene in ogni momento della nostra giornata.
Questo vale in generale e oggi solo in parte o marginalmente coinvolge anche le dinamiche relative  al “mercato pharma”, ma ritengo utile parlarne per inquadrare meglio i fenomeni in atto.
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