Pharma e twitter? La FDA pubblica la bozza delle linee guida

Luglio 17, 2014 in Social media di Oscar Lambrughi

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TwitterPubblicata la prima versione delle linee guida per l’uso in regola dei social network da parte di aziende farmaceutiche, pubblicata dalla FDA, era precisato che le pharma devono essere sicure di divulgare i “più gravi” rischi dei loro trattamenti quando utilizzano i social, non solo i benefici, oltre che specificare la precisa indicazione del prodotto citato. In questa prima bozza si afferma anche che le aziende sono autorizzate a correggere e modificare post di “disinformazione” sui social circa il proprio prodotto, senza la necessità di rispettare in modo rigoroso le normative in materia di etichettatura e pubblicità dell’agenzia. Le correzioni dovranno, però, essere definite chiaramente, precise e non promozionali.

Nel documento la FDA ha anche riconosciuto che “per alcuni prodotti, in particolare quelli con le indicazioni complesse o estesi gravi rischi, i limiti nel numero di caratteri imposto da fornitori di piattaforme (ad esempio Twitter che consente messaggi con un massimo di 140 caratteri) possono non consentire di presentazioni esaustive di benefici e rischi.

In questi casi la soluzione per le aziende è quella di fornire modalità per la accedere a una corretta informazione e a un approfondimento più completo con tutti i dati sul prodotto, come per esempio link e collegamenti ipertestuali. L’agenzia ha fornito anche un esempio di tweet relativo a un farmaco fittizio contro la perdita di memoria, controindicato per pazienti soggetti ad attacchi epilettici (“seizure”, in inglese): “NoFocus for mild to moderate memory loss; may cause seizures in patients with a seizure disorder www.nofocus.com/risk”.

Per quanto riguarda, invece, i commenti fatti da terzi, indipendenti, sui prodotti di una casa farmaceutica, la FDA ha proposto che le società siano autorizzate a correggere la disinformazione direttamente sul forum o inviare le informazioni corrette al blogger o al proprietario del sito web, specificando che non si riterrà l’azienda responsabile se le informazioni imprecise non verranno corrette. Le pharma non possono, però, rimuovere o modificare i commenti pubblicati da terzi sui loro siti web, come ad esempio quelli che li descrivono in modo negativo, lasciando solo quelli positivi.

La guida segue un incontro pubblico tenutosi nel 2009 per raccogliere l’input per la comunicazione sui social media, così come precedenti proposte, tra cui una guida di condotta sulle risposte delle imprese alle richieste online riguardanti l’uso off-label dei loro farmaci.
Il commento di Lori Leskin dello studio legale Kaye Scholer: “Penso che questo sia un orientamento abbastanza chiaro per iniziare a vedere più tweet di case farmaceutiche sui loro prodotti”, anche se difficilmente possono essere applicate per i farmaci più rilevanti che hanno dei warning importanti e con un target di pazienti circoscritto.

Anche se ancora in bozza, queste linee guida sono destinate a fare una svolta in ambito di social marketing nel pharma e a garantire una maggiore trasparenza per il paziente.