Report: State of healthcare searches online

Ottobre 10, 2013 in Pharma on line di Oscar Lambrughi

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L’agenzia Makovsky Health e Kelton hanno pubblicato il terzo studio “State of healthcare searches online”dedicato alla relazione medico-paziente, svolto su un campione rappresentativo di 1067 cittadini USA, con più di 18 anni.

Le informazioni sulla salute online, come le pubblicazioni mediche o le comunità di pazienti, svolgono un ruolo importante per il paziente, non solo per l’educazione e la prevenzione, ma anche per la cura di sé.

Lo studio mostra come negli Stati Uniti ogni anno si spenda quasi 52 ore nella ricerca di informazioni sulla salute online, mentre si stima una media di tre visite all’anno presso il proprio medico.
Questi dati evidenziano quanto sia importate la sicurezza e una facile accessibilità delle informazioni online, come primo passo verso il dialogo medico-paziente.

I pazienti americani dichiarano di fare le loro ricerche in materia di salute, principalmente su:

    • il 53% il portale WebMD;
    • il 22% ricerca informazioni su wikipedia
    • il 19% siti web di riviste di salute
    • il 9% sui siti web delle aziende farmaceutiche

fonti-online-informazioni-salute

Quasi un quarto (24%) degli intervistati dichiara che utilizzano i social media, con YouTube utilizzato dal 12 % delle persone alla ricerca di informazioni sanitarie online, mentre Facebook e i vari blog dal 10 % degli americani. Quando si tratta di ricerche sanitarie online, la stragrande maggioranza degli americani utilizza ancora il personal computer ( 83 % ), a fronte di un tablet o smartphone (11 % e 6 %, rispettivamente) .
Lo studio ha preso in analisi anche la ricerca di informazioni circa la riforma sanitaria, la maggior parte degli intervistati (il 65 % ) ha speso meno di un’ora nella ricerca, mentre all’opposto il 15% ha utilizzato più di sei ore e il 10 % ha dichiarato tra una e due ore di ricerca.

 

siti-web-aziende-pharmaDi particolare interesse è il dato che emerge rispetto i referenti che consigliano di chi visitare il sito di un’azienda farmaceutica. Gli influenzatori chiave rimangono sempre i medici (42%); poi ci sono i media – la stampa (33%); i familiare, amici o colleghi (30%); spot televisivi (25%); campagne promozionali (14%); pubblicità su riviste (13%); annunci online, radio o su giornali (11%, 9% e 9%, rispettivamente), campagne su social media (6%).

 

Per scaricare l’infografica con i dati dello studio [clicca qui]