L’internet of things e l’evoluzione del rapporto tra pazienti e tecnologia

Maggio 18, 2016 in e-Health di Oscar Lambrughi

Se trovi interessante questo articolo, iscriviti alla Newsletter mensile di Digital Pharma.
Lascia l’indirizzo email nel box a destra e sarai sempre aggiornato sul mondo del marketing e della comunicazione farmaceutica.

Il numero di smart devices progettati nell’ambito salute è in continuo aumento. Tuttavia, i benefici derivanti da queste apparecchiature non possono essere sfruttati a pieno e ottimizzati se le aziende farmaceutiche e i pazienti non le utilizzano per migliorare in maniera concreta la vita di tutti i giorni e risolvere i problemi che essa ci pone dinnanzi.

MQTTL’IBM Institute insegue la visione del cosiddetto “Internet of Things” (IoT), ossia l’avvento di una generazione di dispositivi e sensori che funzionino da collegamento tra la Rete e il mondo fisico. Proprio per avvicinarsi sempre di più a questo obiettivo, Andy Stanford-Clark, Master Inventor presso IBM, ha creato un sistema di comunicazione tra macchine chiamato MQ Telemetry Transport (MQTT), che consente ai sensori di differenti device di raccogliere e integrare i propri dati in modo rapido e conveniente. Secondo Stanford-Clark, “la quintessenza dell’IoT è fare meglio le cose per le persone e fornirgli un’esperienza migliore per ottenere un vantaggio competitivo”. Durante il suo discorso al The Digital Conference 2015, Stanford-Clark ha menzionato l’esempio di una compagnia di traghetti che ha adottato i principi dell’IoT dotando ogni imbarcazione di un sistema di identificazione automatica e collegandole a Twitter per fornire in tempo reale informazioni utili sullo stato della flotta, sulla posizione e sugli orari. Questo sistema integrato aiuta i pendolari a prendere le decisioni più convenienti per i propri spostamenti.

A questo punto la domanda è: come applicare l’IoT all’industria farmaceutica? Per prima cosa, essa deve sviluppare dispositivi per raccogliere dati o utilizzarne di già esistenti a tale scopo; in secondo luogo, deve integrare i dati raccolti singolarmente da ogni device all’interno della Rete; infine, ricorrere a software di analisi per dare un senso a quella immensa quantità di dati e mettere in atto delle procedure atte a risolvere più velocemente i problemi, fornire soluzioni più mirate ed efficaci e offrire un servizio migliore alle persone.

Heather Fraser (IBM Institute)

Heather Fraser (IBM Institute)

Heather Fraser (Global Leader for Healthcare and Life Sciences – IBM Institute) ha recentemente indagato il futuro nell’ambito della salute e le future implicazioni nell’industria sanitaria. Dai suoi studi è emerso che “i confini tradizionali del settore stanno scomparendo, alimentando così la necessità di nuove partnerships”. Il ricorso all’IoT da parte delle aziende farmaceutiche permette lo sviluppo di soluzioni dedicate e personalizzate. Secondo la Fraser, l’applicazione dell’IoT in ambito healthcare è ancora relativamente poco diffusa, tuttavia ci sono tutti i segnali per una crescita significativa, soprattutto nei campi della trasmissione dei dati biometrici dei pazienti. Per quanto concerne la trasmissione dei dati, una delle sfide maggiori è connettere l’ampio bacino di informazioni registrato attraverso le modalità tradizionali con quello prodotto dai devices di ultima generazione, al fine di portare al minimo il tempo necessario alla formulazione di una diagnosi. Attualmente, si stanno sviluppando progetti utilizzando il “supercomputer” IBM Watson  in collaborazione con Apple, Johnson & Johnson e Medtronic cercando di andare verso questo importante obiettivo.

Al di là degli indiscutibili benefici dell’IoT, la Fraser condivide le preoccupazioni in merito alla sicurezza, la privacy e il possesso dei dati biometrici di così tante persone. Un recente studio condotto dall’IBM Institute for Business Value ha evidenziato che nel mondo ci sono più di dieci miliardi di devices intelligenti e connessi alla Rete, e il numero è destinato a salire nell’ordine delle centinaia di miliardi nei prossimi anni. Secondo gli autori di questa ricerca, “il sogno di un futuro efficiente, sicuro e ‘smart’ è minacciato dalle tasse di iscrizione, dalla pubblicità onnipresente e dalla sorveglianza intrusiva”.

Con l’incremento delle persone e delle imprese che utilizzano smart devices, le opportunità di interazione tra l’IoT e aziende farmaceutiche non potranno che aumentare e se queste riusciranno a incorporare con successo l’IoT nei propri progetti e quindi andando sempre più verso i pazienti questi ultimi potranno sempre più migliorare la propria esperienza.