Mobile World Congress 2015: l’alba dei wearable device

Aprile 7, 2015 in Eventi pharma di Oscar Lambrughi

Se trovi interessante questo articolo, iscriviti alla Newsletter mensile di Digital Pharma.
Lascia l’indirizzo email nel box a destra e sarai sempre aggiornato sul mondo del marketing e della comunicazione farmaceutica.

Più di 93.000 visitatori provenienti da 200 paesi del mondo e una superficie espositiva di 100.000 mq netti in grado di accogliere ben 2.000 aziende espositrici. Numeri impressionanti per quello che può considerarsi, a tutti gli effetti, l’evento più importante del settore mobile: il Mobile World Congress 2015, l’Eldorado dello smartphone, una vera e propria vetrina mondiale, in cui tutti i produttori di smartphone esibiscono i loro “gioielli”.

mobile-world-congress-2015In questa decima edizione dell’evento, che si è tenuto a Barcellona dal 2 al 5 marzo, l’Internet of Things era presente ovunque. In ogni stand, anche se in forme diverse, era possibile sperimentare l’applicazione della tecnologia e osservare come prodotti e servizi mobile possono migliorare la vita quotidiana dei singoli soggetti e delle imprese in qualsiasi settore (mhealth incluso). “E’ stato uno spettacolo tremendamente emozionante” – ha detto John Hoffman, CEO della GSMA Ltd – “con importanti lanci di dispositivi, discussioni e dibattiti sul futuro della nostra industria e dimostrazioni di prodotti all’avanguardia e di servizi che i clienti stanno sperimentando adesso e che saranno disponibili a breve”.

Non è passato molto tempo da quando vi abbiamo raccontato del CES di Las Vegas  e per chi, come noi, ha avuto la possibilità di percorrere in lungo ed in largo i padiglioni della Fiera Gran Via di Barcellona, è arrivato – come sempre – il momento di bilanci. Cosa ci resta, effettivamente, di questa grande abbuffata tecnologica?

Il Mobile World Congress è stata una fiera densa di novità con particolare riguardo all’mhealth: alcune molto interessanti, altre bizzarre. Le innovazioni più importanti non si sono però viste tanto per gli smartphone, quanto sicuramente nell’ambito degli wearable device in pharma e delle app mobile. L’impressione che abbiamo avuto da questa decima edizione della fiera è che l’ascesa degli smartphone di taglia XXL abbia in un certo senso tagliato le gambe ad un intero mercato e che la nuova frontiera della mobile health sia a tutti gli effetti quella dei wearable device.

A Barcellona abbiamo assistito ad un vero e proprio tripudio di questi dispositivi. Smartwatch, activity tracker, ecc. Ormai tutto è wearable. Sono moltissime le persone che oggigiorno desiderano “indossare” la tecnologia, sia per monitorare i propri parametri vitali, sia per fare il tracking delle proprie prestazioni sportive.

Il futuro dell’mhealth è negli wearable device, quindi. O almeno così la pensa Huawei, colosso cinese che a Barcellona ha presentato tre nuovi wearables: un auricolare, un braccialetto intelligente ed uno smartwatch di lusso, pronto a sfidare l’Apple Watch. A nostro avviso il prodotto più interessante fra i tre presentati è senza dubbio l’Huawei Watch, uno smartwatch dotato di una corona laterale che funge da tasto di interazione e di un sensore del battito cardiaco sul retro. Le somiglianze con l’Apple Watch, però, non si fermano alla parte tangibile: come “Health Kit” il gigante cinese sta lavorando a una piattaforma “aperta” per il monitoraggio della salute capace di far dialogare tra loro gadget e app mobile di ogni tipo e provenienza. Ovviamente solo su ambiente Android, dato che il sistema operativo su cui si regge questo wearable device è Android Wear.

mobile-world-congress-apple-watch3A proposito di smartwatch e di wearable device, approfittiamo per ricordare l’imminente lancio di Apple Watch . C’è attesa e trepidazione nell’aria. Negli store dove l’orologio sarà in vendita (dal 24 aprile), sarà possibile provarlo dal 10 aprile: ogni cliente, sotto l’occhio vigile di un addetto alle vendite, avrà la possibilità di indossare il dispositivo per un tempo massimo di 15 minuti e di scoprirne le potenzialità.
Apple punta molto sulla mobile health e su questo nuovo wearable device. Grazie alle app “Attività” e “Allenamento”, all’accelerometro ed al sensore per il rilevamento del battito cardiaco integrati (così come alla possibilità da parte di terzi di sviluppare e caricare nuove app mobile), l’Apple Watch si propone a tutti gli effetti non solo come un classico smartwatch, ma anche come fitness tracker in grado di monitorare la nostra salute ed attività fisica.

Fra le tante cose che ci consentirà di fare, potremo quindi anche contare i passi effettuati durante la giornata, monitorare il battito cardiaco e tenere traccia di alcuni parametri legati all’attività fisica (calorie bruciate, tempo passato in movimento oppure seduti), monitorando ciò che abbiamo fatto durante la giornata con l’obiettivo di renderla sempre meno sedentaria.
mobile-world-congress-apple-watch-2I tre cerchi dell’app “Attività” ci consentiranno di tenere sotto controllo tutti i parametri necessari: l’anello del “Movimento” ci indicherà le calorie bruciate, quello dell’ “Esercizio” ci mostrerà i minuti di attività più intensa e quello contrassegnato dalla dicitura “In piedi” evidenzierà la frequenza con cui ci siamo alzati per fare una pausa dalla scrivania. L’obiettivo è semplice: completare i tre cerchi ogni giorno.
Basandosi sulla nostra attività fisica recente, l’Apple Watch ci consiglierà ogni settimana un nuovo obiettivo, spronandoci ad essere più attivi nel corso della giornata e a muoverci di più (perché – ricordiamolo – fare attività fisica non è solo correre, andare in bici o in palestra, ma anche portare a spasso il cane, fare le scale, etc.). In questo modo potremo imparare a conoscerci meglio e a porci degli obiettivi settimanali realistici e raggiungibili.

Ma l’attenzione di Apple verso l’mhealth non si esaurisce qui. Lo dimostra  l’introduzione dell’Health Kit, uno strumento che permette agli sviluppatori di app ed accessori per la salute ed il fitness di raccogliere dati sul nostro stato fisico in modo tale da renderli compatibili e integrabili con i dispositivi iOS.

mobile-world-congress-dexcomGrazie all’Health Kit, l’azienda californiana Dexcom (che si occupa principalmente di sistemi di monitoraggio progressivo degli zuccheri per la gestione del diabete) progetterà un’applicazione che consentirà ai soggetti diabetici di monitorare il livello di glucosio nel sangue direttamente dall’Apple Watch. In Italia, secondo l’ISTAT, il diabete affligge il 5,4% della popolazione, più di 3 milioni di abitanti (dati aggiornati al 2013). Grazie a questa nuova app, tutti i diabetici potranno tenere costantemente monitorati i livelli di glucosio e di insulina nel sangue ovvero conoscere il proprio profilo glicemico senza doversi più pungere il dito: un’operazione che – seppur apparentemente banale – in alcuni casi può arrivare a costituire un vero e proprio deterrente alla misurazione del livello di glucosio nel sangue. Inutile ricordare quanto invece quest’operazione sia indispensabile per chi soffre di diabete: il rischio di andare incontro a crisi ipoglicemiche è sempre dietro l’angolo e ciò non rappresenta solo un rischio per la propria salute, ma può avere pesanti ricadute anche sulla spesa del sistema sanitario nazionale.

Per rispondere a questa esigenza, l’Apple Watch avrà bisogno di essere coadiuvato da un iPhone e da un cerotto elettronico. Un piccolo sensore corporeo sottocutaneo dialogherà con lo smartwatch attraverso l’applicazione realizzata da Dexcom (foto), registrando in automatico ogni 5 minuti il livello di glucosio nel sangue. Il sensore invierà poi i dati su dispositivi certificati dell’azienda (per poterne permettere la rielaborazione) e successivamente all’Apple Watch del soggetto diabetico per la consultazione sotto forma di grafico.

I vantaggi sono molteplici:

– non si tratta di un sistema invasivo (le apparecchiature sono nascoste)
– l’accesso è multi-utente (e quindi può rappresentare un valido ausilio per chi ha figli diabetici)
– ogni controllo avviene in modalità wireless
– si ha tutto sotto controllo attraverso un “semplice” smartwatch

Questa tecnologia innovativa (le app, NdR.) è attesa da tempo dalla comunità dei diabetici, soprattutto da chi è genitore di un bambino con diabete di tipo 1, ma può essere utile – ad esempio – anche per una figlia che assiste un genitore diabetico. Con la disponibilità sul mercato di questo strumento, si apre la strada a tecnologie simili negli Stati Uniti“, ha commentato Alberto Gutierrez della Food Drug Administration.

L’app dovrebbe essere pronta già per aprile, data di lancio dello smartwatch. Ottime notizie, quindi, per tutti coloro che soffrono di diabete. Per questo motivo l’Apple Watch è candidato a diventare presto il miglior amico non solo del nostro iPhone, ma anche della nostra salute.